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Teismo e Monoteismo by : al-islam.org Questo testo spiega la fondamentale credenza islamica del Monoteismo, o Tawh^id, che non è solo uno dei principi della religione bensì il più importante di essi.

 

Noi Shi°iti duodecimani crediamo che Allah (SwT)1, esiste in quanto Creatore e Governatore dell’Universo e che le tracce ed i segni della Sua Grandezza, Conoscenza e Potenza siano manifesti attraverso i vari aspetti di tutte le cose che esistono: negli esseri umani, negli animali, nella vegetazione, nei pianeti dei cieli e dei mondi superiori.

Noi crediamo che più riflettiamo e studiamo i segreti di tutte le cose esistenti, più conosciamo la grandezza di Allah (SwT), la Sua Conoscenza Illimitata ed il Suo Potere.

Il progresso nelle ricerche scientifiche potrebbe anche aprire nuove porte, estendendo le dimensioni dei nostri pensieri, le quali servono ad accrescere il nostro amore per Lui e farci avvicinare alla Sua Sacra Essenza. Tale approccio ci condurrà all’immensa luce della gloriosa bellezza di Allah (SwT). Nel Sacro Corano leggiamo:

"Sulla terra ci sono segni per coloro che credono fermamente, e anche in voi stessi. Non riflettete dunque?" (Sura adh-Dhariyat, 51:20-21)

“In verità, nella creazione dei cieli e della terra e nell'alternarsi della notte e del giorno, ci sono certamente segni per coloro che hanno intelletto, che in piedi, seduti o coricati su un fianco ricordano Allah e meditano sulla creazione dei cieli e della terra, {dicendo}: «Signore, non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te! Preservaci dal castigo del Fuoco»” (Sura Ali-°Imra-n. 3:190-191)
Noi crediamo che la Sua Essenza sia priva di qualsiasi difetto o mancanza, e adornata di tutte le perfezioni esistenti. Egli è la Perfezione stessa o, in altre parole, ogni Perfezione e Bellezza che possono esistere, trovano la loro fonte nella Sua Santa Essenza.

"Egli è Allah, Colui all’infuori del Quale non c’è altro dio, il Re, il Santo, la Pace, il Fedele, il Custode, l’Eccelso, Colui che costringe al Suo volere, Colui che è cosciente della Sua grandezza. Gloria ad Allah, ben al di là di quanto Gli associano. Egli è Allah, il Creatore, Colui che dà inizio a tutte le cose, Colui che dà forma a tutte le cose. A Lui appartengono i nomi più belli. Tutto ciò che è nei cieli e sulla terra rende gloria a Lui" (Sacro Corano, Sura al-Hashr, 59:23-24)
Noi crediamo che Egli sia un’Infinita Esistenza in tutte le manifestazioni quali conoscenza, potenza ed eternità. Per questo motivo Egli non è limitato da tempo e spazio sebbene sia ovunque, in ogni tempo e luogo.

“Egli è Colui che è Dio nel cielo e Dio sulla terra. Egli è il Saggio, il Sapiente” (Sacro Corano, Sura az-Zukhruf 43:84)

"Egli è con voi ovunque voi siate. Allah osserva ciò che fate" (Sacro Corano, Sura Al-H^adi-d 57:4)

Si, Egli è più vicino a noi di noi stessi. Egli è con le nostre anime, Egli è ovunque, ed allo stesso tempo, non ha un luogo preciso ove risiede:

"In verità siamo stati noi ad aver creato l’uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l’animo suo. Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare" (Sacro Corano, Sura Qa-f 50:16)

“Egli è il Primo e l'Ultimo, il Palese e l'Occulto, Egli è l'Onnisciente” (Sacro Corano, Sura Al-H^adi-d 57:3).

Se leggiamo nel Sacro Corano e che Egli è il:

“Signore del Trono” (Sura al-Anbiya-', 21:22; Sura al-Mu'minu-n 23:86; Sura al-Mu'minu-n 23:116; Sura an-Naml 27:26; Sura al-Buruj, 85:15)

oppure che

“si innalzò sul Suo Trono” (Sura al-A°ra-f, 7:54; Sura Yu-nus, 10:3; Sura ar-Raàd, 13:2; Sura Ta- H^a-, 20:5; Sura al-Furqa-n, 25:59; Sura as-Sajda, 32:4)

o che

“…Il Suo Trono è più vasto dei cieli e della terra…” (Sura al Baqara, 2:255)

Nessuno di questi versetti afferma realmente che Egli risiede in un determinato luogo. Queste sono solamente metafore per esprimere la Sua Sovranità su ogni cosa e in ogni luogo. Se considerassimo che Egli sia in un dato luogo Lo limiteremmo attribuendoGli le caratteristiche delle Sue creature mentre sappiamo che

"niente è simile a Lui" (Sura ash-Shu-ra-, 42:11)

e che

"nessuno è uguale a Lui" (Sura Al-Ikhla-s, 112:4).
Noi crediamo che Allah (SwT) non possa esser visto per mezzo degli occhi fisici, poiché gli oggetti visti dagli occhi sono entità materiali aventi luogo, colore, forma e direzione. Tali sono le qualifiche delle creature e non quelle del Creatore. Quindi Allah (SwT) non si conforma ad esse. Credere che si possa vedere fisicamente Allah (SwT) è una sorta di politeismo.

"Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi" (Sacro Corano, Sura al-An°a-m, 6:103)

Questo è il motivo per cui quando gli Israeliti obbiettarono, chiedendo al profeta Musa (Mosè) (as)2 di fargli vedere Allah (SwT), egli li portò sul monte Sinai come menzionato nel Santo Corano:

"E quando Musa venne al Nostro luogo di convegno [il monte Sinai], e il Suo Signore gli ebbe parlato, disse:- O Signor mio, mostrati a me affinché io Ti guardi-. Rispose:- No, tu non mi vedrai ma guarda il monte; se rimane al suo posto, tu mi vedrai-. Non appena il suo Signore si manifestò sul monte esso divenne polvere e Musa cadde folgorato. Quando ritornò in sé, disse:- Gloria a Te! Io mi pento e sono il primo dei credenti" (Sura al-A°ra-f , 7:143)

Da questo evento, risulta evidente che Allah (SwT) non può esser visto fisicamente.

Noi crediamo che le nostre tradizioni Islamiche richiamino alla contemplazione di Allah (SwT) con la mente e con il cuore, ma non con il senso della vista.

In uno dei suoi sermoni raccolti nel famoso Nahj ul-Balagha, l’Imam °Ali (as) dice: "Gli occhi non possono vederLo, ma Egli può esser visto tramite la percezione della fede"3.

Noi crediamo che le caratteristiche della creazione come luogo, direzione, corpo materiale e vista fisica non possono essere ascritti al Creatore, Allah (SwT).

Se così facessimo saremmo indotti al politeismo, e ci allontaneremmo dalla vera conoscenza di Lui, che è al di là di ogni cosa, e nulla è uguale a Lui.
Noi crediamo che uno dei più importanti elementi per raggiungere la conoscenza di Allah (SwT) sia il Monoteismo, la credenza nell’Unicità di Allah (SwT).

Il Monoteismo, o Tawh^id, non è solo uno dei principi della religione bensì il più importante di essi. Esso è l’anima, il nucleo, la radice e la base di tutte le credenze islamiche. Ogni altro fondamento dell’Islam trae origine dal Monoteismo.

L’Unità e l’Unicità sono argomenti generali di discussione in ogni campo. Si può trattare di Unità dell’Essenza di Allah (SwT), di Unità dei Suoi attributi e dei Suoi atti.

Vi è anche un tipo di unità dei profeti (as), dei loro insegnamenti, della Legge, dei Libri ed addirittura dei musulmani attraverso la loro fratellanza e del Giorno della Resurrezione.

Per queste considerazioni il Santo Corano considera il politeismo come un peccato imperdonabile:

"In verità Allah non perdona che Gli si associ alcunché, ma all’infuori di ciò perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah commette un peccato immenso" (Sura an-Nisa-’, 4:48)

"Invero a te e a coloro che ti precedettero è stato rivelato: «Se attribuirai associati ad Allah saranno vane le opere tue e sarai tra i perdenti»" (Sura az-Zumar, 39:65)
Noi crediamo che il Monoteismo abbia molti rami, i più importanti dei quali sono quattro.

A) L’Unità dell’Essenza

Con ciò intendiamo che la Sua Essenza Sacra e Assoluta è una e indivisibile, e nessun’altra cosa si può paragonare ad essa.

B) L’Unità dei Suoi Attributi

Con ciò intendiamo che la Conoscenza, la Potenza, l’Eternità (esistente e pre-esistente) e ogni altra Sua qualità o Suo attributo siano parti della Sua Essenza e contemporaneamente la sostanza della Sua Essenza.

Al contrario, le qualità delle Sue creature differiscono dalle loro essenze, e anche dalle qualità delle altre creature. Si tratta di un argomento su cui riflettere molto attentamente.

C) L’Unità dei Suoi Atti

Con ciò intendiamo che ogni azione, movimento o effetto, attraverso l’esistenza, riscontri le sue cause nel Suo volere. In altre parole, ogni cosa dipende da Lui:

"Allah è il Creatore di tutte le cose, e di tutte le cose è il Garante" (Sacro Corano, Sura az-Zumar , 39:62)

"Appartengono a Lui le chiavi dei cieli e della terra. Elargisce generosamente a chi vuole e a chi vuole lesina. In verità Egli è Onnisciente" (Sacro Corano, Sura ash-Shu-ra-, 42:12)

Si. Nessuna cosa ha più efficacia di Allah (SwT).

Ma questo non significa che noi siamo forzati in ogni aspetto della nostra vita e che tutto ciò che accade è inevitabile. Al contrario, noi possediamo il libero arbitrio:

"E gli abbiamo indicato la retta via, sia esso riconoscente o ingrato" (Sacro Corano, Sura Al-Insa-n, 76:3)

" ...che invero l’uomo non ottiene che il frutto dei suoi sforzi e che il suo sforzo gli sarà presentato {nel Giorno del Giudizio}" (Sacro Corano, Sura An-Najm 53:39-40)

Queste ayat del Sacro Corano mostrano chiaramente che l’essere umano possiede il libero arbitrio per decidere le sue azioni senza una diminuzione della propria responsabilità.

Allah (SwT) vuole che noi facciamo quel che desideriamo fare in libertà, tramite il libero arbitrio, così che Egli possa esaminarci e indicarci la via della perfezione, raggiunta tramite il libero arbitrio al servizio del Signore.

Tutto ciò che compiamo per causa di forza maggiore non è segno né buono né cattivo. Se non fossimo stati dotati del libero arbitrio, le missioni dei Profeti (as) sarebbero state futili e i Libri Sacri discesi non avrebbero significato nulla, mentre le ricompense e le punizioni nel Giorno del Giudizio sarebbero state ingiuste.

Questo è quanto apprendiamo dagli insegnamenti dei nostri Imam (as), poiché essi dicono: "Non è né il libero arbitrio né la forza maggiore, ma qualcosa in mezzo a essi"4.

D) L’Unità nell’Adorazione

Con ciò, intendiamo dire che Allah (SwT) è il solo Essere degno di essere adorato. Nessuno deve essere adorato se non Allah (SwT). Questo ramo del Monoteismo è più importante di ogni altro. Tutti i Profeti (as) hanno posto una grande enfasi sull’unità di adorazione.

"Eppure non ricevettero altro comando che di adorare Allah tributandoGli un culto esclusivo e sincero, di eseguire l’orazione e di versare la decima. Questa è la religione della verità" (Sacro Corano, Sura al-Bayyina, 98:5)

Per percorrere la Via della perfezione, si deve giungere al cuore del Monoteismo, guidando le nostre affinità lontane da tutto tranne Allah (SwT), il Signore Misericordioso. Si deve cercarLo ovunque e non pensare a nient’altro che Lui. Qualsiasi cosa altra cosa che catturi l’attenzione dell’uomo al di fuori di Allah (SwT), è un idolo per lui.

Crediamo inoltre che le branche del Monoteismo non siano ristrette alle quattro sopra menzionate: ma ve ne sono altre di importanza secondaria paragonate a queste appena menzionate, ma sempre molto importanti, come ad esempio l’Unità del Possesso a proposito della quale il Sacro Corano dice:

“Non sai che ad Allah appartiene il Regno dei cieli e della terra?” (Sura al-Ma-'ida, 5:40)5

oppure ancora l’Unità della Sovranità, cioè che solo Allah (SwT) ha il Supremo Potere ed Autorità su tutto e tutte le cose.

“Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i miscredenti” (Sacro Corano, Sura al-Ma-'ida, 5:44)
Noi crediamo che l’Unità degli Atti pone l’enfasi sul fatto che i grandi miracoli adempiuti dai Profeti (as) avvennero tutti con il permesso di Allah (SwT), come leggiamo nel Libro riguardo ad esempio, ai miracoli di °Isa (Gesù)(as):

“« O Gesù figlio di Maria, ricorda la Mia grazia su di te e su tua madre e quando ti rafforzai con lo Spirito di Santità! Tanto che parlasti agli uomini dalla culla e in età matura. E quando ti insegnai il Libro e la saggezza e la Tora-h e l’Injil, quando forgiasti con la creta la figura di un uccello, quindi vi soffiasti sopra e col Mio permesso divenne un uccello. Guaristi, col Mio permesso, colui che nacque cieco e il lebbroso. E col Mio permesso risuscitasti il morto. E quando ti difesi dai Figli d'Israele allorché giungesti con le prove. Quelli di loro che non credevano, dissero: "Questa è evidente magia»." (Sacro Corano, Sura al-Ma-'ida, 5:110)

Oppure ancora quando Sulayman (Salomone)(as) decise di sedersi sul trono di Bilqis, lo trasportò alla sua corte con l’aiuto di un potente jinn, così da innalzarlo sulla base dell’unità di fede e religione:

“Uno che aveva conoscenza del Libro disse: «Te lo porterò prima ancora che tu possa battere ciglio». Quando poi {Salomone} lo vide posarsi presso di sé, disse: «Questo è parte della grazia del mio Signore per mettermi alla prova, {e vedere} se sarò riconoscente o ingrato. Quanto a chi è riconoscente, lo è per se stesso, e chi è ingrato...{sappia che} il mio Signore basta a Se stesso ed è generoso»” (Sura an-Naml, 27:40)
Noi crediamo nell’esistenza degli angeli di Allah (SwT) ai quali sono stati assegnati vari compiti: qualcuno di essi si fece carico di ispirare i Profeti (as) e i messaggeri; un gruppo di angeli registra gli atti degli esseri umani; qualcuno di essi prende le anime al momento della morte; un gruppo aiuta i credenti che sono saldi nei loro principi; qualcuno aiuta i credenti nelle battaglie sacre. Il dovere di un altro gruppo è quello di punire chi trasgredisce i confini della decenza.

Essi fanno tutto ciò con il permesso di Allah (SwT), e questi compiti non sono in contraddizione con la credenza nel Monoteismo e con l’Unità degli Atti.

Questo inoltre prova che l’intercessione dei profeti e dei santi non è in contraddizione con il Monoteismo, in quanto viene affermato nel Sacro Corano:

"Non vi è alcun intercessore senza il Suo permesso" (Sura Yu-nus 10:3)
Noi crediamo che nessuno è degno di essere adorato eccetto Allah (SwT). Chi adora altri oltre a Lui, è un politeista.

Le missioni di tutti i Profeti (as) furono incentrate sull’Unità di Adorazione.

Ciò è frequentemente menzionato nel Sacro Corano e nelle scritture. Per questo noi musulmani recitiamo sempre nelle nostre preghiere quotidiane:

"Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto" (Sacro Corano, Sura al-Fatih^a, 1:5)

E’ evidente che la credenza nell’intercessione dei Profeti che come abbiamo detto in precedenza è riscontrata nel Sacro Corano non è una sorta di adorazione dei profeti o dei santi. Inoltre, chiedere aiuto ad un profeta o ad un santo per risolvere i nostri problemi, non vuol dire adorarli, né è contrario all’unità degli atti.
Noi crediamo che sebbene le manifestazioni della Sua Essenza siano riscontrabili ovunque e in ogni cosa, la Sua Sostanza non è conosciuta da nessuno. Nessuno può sapere la profondità interiore della Sua Sostanza.

Questo perché, qualsiasi possa essere la Sua Sostanza, si tratta di un essere infinito in ogni aspetto, senza limitazioni di nessun tipo, mentre noi, al contrario, siamo limitati. Su questa base, nessuno può sapere quella che è realmente la Sua Sostanza.

"In verità Egli abbraccia ogni cosa" (Sacro Corano, Sura al-Fus^s^ilat, 41:54)

"... nonostante Allah sia dietro di loro e li circondi" (Sacro Corano, Sura al-Buruj, 85:20)

Per quanto si possa esercitare la propria saggezza, tale comprensione non può essere raggiunta con la mente: si potrebbe giungere alla profondità interiore della Sua Sostanza, come un filo di paglia può giungere alla profondità dell’oceano.

In una tradizione il Profeta Muh^ammad (S) dice: "O Mio Signore! Noi non Ti abbiamo adorato come Tu meriteresti e non Ti abbiamo conosciuto come avremmo dovuto".

Ovviamente questa tradizione non significa che se noi non possiamo conoscerLo nella Sua profondità, non possiamo nemmeno provare a conoscerLo parzialmente. Questo è il motivo per cui i Libri Sacri sono stati mandati agli esseri umani: per aiutarli a conoscere meglio Allah (SwT) ed avvicinarGlisi.

Analogamente possiamo presentare la nostra anima: noi non sappiamo ciò che questa è realmente, ma siamo sicuri che esiste e possiamo osservarne gli effetti e i segni.

In una tradizione l’Imam Baqir (as) dice: "Qualsiasi cosa vi possiate immaginare {quando pensate ad Allah (SwT)}, non è il Signore che è Creatore, piuttosto è una creatura creata dai vostri stessi pensieri e dalle vostre congetture: una creatura proprio come voi. Ma Allah è più grande di qualsiasi cosa". E l’Imam °Ali (as) ha detto: "Allah non ha permesso alla saggezza di conoscere la Sua Essenza e i Suoi Attributi, ma nonostante ciò Egli non ha lasciato la saggezza incosciente di Lui"6.
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1. (SwT) abbreviazione di “Subh^a-na wa Ta°a-la”, Lode a Colui che è privo di ogni imperfezione, l’Altissimo.

2. (as) abbreviazione di “°Alayhi-ha-hum assala-m”, “che la pace sia su di lui-lei-loro”, che viene utilizzato accanto ai nomi dei profeti, degli angeli, dei puri Imam e delle donne del Paradiso (Khadi-ja, Fa-tima, Maria, Asiah) e secondo alcuni pareri viene usato anche accanto a nomi di altre donne come Zaynab, Ruqayya, Um Kulthu-m, Fa-tima Masuma ..

3. In un h^adi-th l’Imam °Ali (as), replicando a Tha`alab al-Yama-ni-, il quale gli aveva domandato se avesse visto Allah (SwT), disse: “Non saprei adorare un Signore che non posso vedere”. E Tha`alab al-Yama-ni- allora domandò: “In che modo Lo vedi?”. L’Imam (as) rispose: “Gli occhi in realtà non Lo possono vedere materialmente, ma i cuori possono attraverso la verità della fede. Il mio Signore non potrà essere descritto dalla distanza, il movimento, l’immobilità (…) Egli è al di sopra di tutte le cose, nulla è sopra di Lui. Egli è davanti a tutto, nulla è davanti a Lui, Egli entra in tutte le cose e ne esce, ma non come una cosa che entra o esce in un’altra”. Cfr.: "Al-Tawhi-d", di al-Saduq, p. 304, H^adi-th Tha`lab; "Ama-li- al-Saduq", p. 280, Majlis 55; "Beha-r al-Anwa-r", 4/27.

4. L’Imam as-Sadeq (as) a questo proposito ha detto: “Non c’è costrizione {jabr} {da parte di Allah (SwT)}, e neanche vi è un affidamento di potere assoluto (tafwid) {da Allah (SwT) all’uomo}: la posizione reale si trova tra i due estremi”. "Al-Kâfî", 1/160 H. 13; "Al-Ihtijâj", 2/490; "Al-Tawhîd”, p.362; "Al-I`tiqâdât" di al-Sheikh al-Saduq, p. 10; "Tashîh al-I`tiqâd min Musannafât al-Sheikh al-Mofîd", 5/46, e vedere anche "Man and his Destiny", di Shahid Murtadha Mutahhari. In un h^adi-th, si narra inoltre che l’Imam al-Hadi (as), rispondendo a qualcuno che aveva domandato se gli atti degli esseri umani fossero creati da Allah (SwT), abbia affermato: “Se Egli fosse il Creatore di tutte le azioni degli esseri umani non le avrebbe condannate, come si può chiaramente leggere nel Sacro Corano: “…Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti…” (Sura at-Tawba, 9:3). D’altra parte Egli non disconosce la creazione della loro essenza, ma soltanto il loro politeismo ed i loro atti malvagi”. Cfr.: "Tashîh al-I`tiqâd", 5/43; "Behâr al-Anwâr", 5/20.

5. Ma anche in moltissimi altre ayat del Sacro Corano, come ad esempio: 2:107; 2:255; 2:284; 3:109 3:129; 3:189; 4:126; 4:131-132; 4:170; 5:120; 6:12; 7:158; 9:116; 10:66; 14:2; 16:52; 16:77; 20:6; 21:19; 22:64; 24:42 ed altri ancora.

6. Bihar al-Anwar, vol.66, pag.293.